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L' ACQUAIOLA

Il punto più panoramico del lago di Lugano o Ceresio, secondo la dizione italiana od elvetica che si voglia usare, si colloca nel comune di Paradiso, entità territoriale stretta approssimativamente tra i comuni di Lugano, Collina d’ oro e Pazzallo con i quali ha continuità territoriale, il lago mentovato e il monte S. Salvatore. Tale convincimento è espresso anche dai ticinesi che vi convengono in elevato numero  in occasione del proprio matrimonio per scattarvi le fotografie destinate a perpetuarne il ricordo e per la Festa Nazionale (1 agosto) allorché sono esplosi, in serata, i fuochi d'artificio. La circostanza è documentata anche dalla singolarità  che, da sempre,le cartoline che effigiano la veduta con la funicolare che raggiunge la sommità del monte S. Salvatore, come anche quelle che raffigurano il lungo-lago, recano sovente la dizione Lugano od, al più, quella, altrettanto inesatta, Luga-no–Paradiso, quasi che la seconda località fosse soltanto una frazione del primo municipio. In effetti è una piccola rivincita del comune più popoloso e noto sul reiterato diniego opposto dall'amministra-zione di Paradiso alla richiesta di fusione con quello di Lugano. È sul lungo-lago, in particolare sul tratto denominato Via E. Bosia, che si colloca, al centro di una piazzola panoramica e circondata dal verde, una gradevole fontana or-nata dalla statua dell' Acquaiola realizzata dallo scultore Mario Bernasconi (Pazzallo 1899 – Lugano1963). L'opera, a sud del debarcadero costruito nel 1891, vi fu posta nel 1956; è fusa in bronzo ed ha le seguenti misure: cm. 160X110x80. L'artista vi lavorò già nel 1955 e ne espose l'impegno in alcune missive indirizzate alla figlia Claudia.
L'Acquaiola ne è forse l'opera più nota e seguì di poco la consegna di un “Pastorello con pecora” posto al centro di una fontana nei giardini di Bever (Engadina) nel giugno del 1955. La statua “voleva imitare il modo caratteristico delle donne e fanciulle di una volta nel momento in cui attingevano, con il secchio, l' acqua del lago”. Fu un'espressione plastica del natu-ralismo ai cui canoni lo scultore si ispirò costantemente introitando le esperienze iniziali maturate nel periodo di apprendistato presso gli scultori ticinesi Luigi Vassalli e Giuseppe Foglia e quindi durante le permanenze in Italia, Francia e Germania ove in particolare visse tra il 1927 e il 1929.
L'amenità del contesto consentì che la scultura si trovasse presente in tutte le cartoline riguardanti quest'angolo di Paradiso edite negli ultimi 50 anni.
Proponiamo ai collezionisti cartofili ed ai cultori d'arte la più recente pubblicata dalla Photoglob di Zurigo che, tanto per cambiare, riporta la dizione Lugano ignorando la collocazione, invece, in Paradiso.


Valerio De Martino  &  Vladlena Planchenko

Bibliografia:

  • 1)    “Le sculture all'aperto nella città di Lugano” –
  •     Edizioni Città di Lugano – 1989
  • 2)    “Il comune di Paradiso” di Yvonne Camenisch –             Giampiero Casagrande editore – Lugano 1995.
  • 3)    “Mario Bernasconi” di Claudia Esposito Bernasconi –         Salvoni edizioni – Bellinzona 2005.
  • 4)    “Guida d'arte della Svizzera Italiana” a cura della         Società di storia dell'arte in Svizzera –
  •     Edizioni Casagrande – Bellinzona 2007

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