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UN ALBERGO POPOLARE... MA NON TROPPO !!!

Il 18 giugno 1901, dopo poco più di un anno dalla posa della prima pietra veniva inaugurato all’ angolo di  via Marco D' Oggiono e la scomparsa via Olocati  l'Albergo popolare, realizzato in stile vagamente vittoriano (riproducente le londinesi Rowton Houses ) su progetto di Francesco Magnani e Mario Rondoni e per iniziativa di Luigi Buffoni presidente dell'Unione Cooperativa. Prospiciente la Conca del Naviglio nelle vicinanze della stazione ferroviaria su una superficie di 2200 mq l’ edificio poteva ospitare oltre  500 persone.
Il forte incremento della popolazione sul finire dell’ 800 derivante dall’ industrializzazione  evidenziò il problema della mancanza “Asili Notturni o Dormitori pubblici”. In siffatte circostanze L. Buffoni (1850-1914), pioniere delle “cooperative di consumo” in Italia, costituì  la “Società Azionaria Alberghi Popolari” che con capitali societari cui si aggiunsero, per il sbandierato fine umanitario, non modeste elargizioni pubbliche e private (la Edison, ad esempio, si fece carico della totale opera di elettrificazione)  realizzò l’ Albergo che ebbe un costo di 423.000 Lire. Ma l’ albergo non ebbe mai la funzione di ricovero a buon mercato  e la Società proprietaria per tenere fede allo scopo umanitario  provvide nel 1905 all'edificazione in via Colletta di un ben più modesto Dormitorio capace inizialmente di circa 400 posti letto. Mediamente una stanzetta al “Popolare” costava tre volte il prezzo di un letto al “Dormitorio”. Nel 1922 il “Popolare” prese il nome di Buffoni e venne dotato  di servizi (una hall di ritrovo fornita di bar e giochi di società anche "educativi" (una biblioteca fornita di giornali) collocati al piano terra raggiungendo l’ apice con una serie di concerti musicali.
Oltre alla cucina, fornita di spaccio a prezzi controllati, dove gli ospiti potevano cucinare le pietanze utilizzando mezzi forniti dall'albergo, l’ Albergo offriva  un guardaroba fornito di 600 armadi, una lavanderia-stireria, un deposito bagagli, uno spogliatoio, un servizio di bagni e docce a pagamento, un servizio di barbiere e di calzoleria. Il “Popolare” era riservato al sesso maschile e per il solo uso notturno. L’ accesso era consentito dalle 19 e alle 9 del mattino le stanze dovevano essere sgombrate. Il biglietto valido fino alle 18 del giorno successivo poteva essere acquistato alla biglietteria dell’ albergo aperta h.24 ed erano disponibili abbonamenti settimanali a costo ridotto. Trasformato in “ospedale di guerra” dal 1916 al 1919, fu nel 1944 utilizzato dalla “Direzione Assistenza Profughi” e ritornò alla propria funzione con la ricostruzione postbellica ma decadendo progressivamente fino al 1968 quando venne abbattuto.

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