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STORIE DI MARE, DI GUERRE E DI POSTA MARITTIMA: L’ ESPERIA I E II

Raccattando materiale postale vario mi sono capitate tra le mani in tempi diversi, due cartoline raffiguranti la nave ESPERIA e recanti annulli marittimi. Le ho prese come curiosità e accantonate. Qualche tempo dopo le ho ripescate e ho notato che erano due navi diverse: l’ ESPERIA I e II.  Ma difficilmente  due navi hanno lo stesso nome (Esperia). Ho allora fatto qualche ricerca e dai flutti è riemersa la loro interessante storia.
Il piroscafo ESPERIA I  nasce nei cantieri di Riva Trigoso (Genova) nel 1914 per conto della SITMAR (soc.ital.serv.marittimi). Varato causa la guerra nel 1919, fece il suo viaggio inaugurale solo nel 1921 sulla rotta Genova-Venezia-Alessandria d’ Egitto. La nave lunga 160 metri, stazzava 11,400 tonn. E poteva trasportare 300 passeggeri oltre l’ equipaggio. 
Ceduta nel 1932 al Lloyd Triestino, passò alla società Adriatica nel 1937. era adibita alla linea n. 47 che due volte al mese collegava l’ Italia e l’ Egitto (via Genova-Napoli-Siracusa-Alessandria-Haifa-Beirut-Alessandria e ritorno). A testimonianza di ciò il verso della cartolina affrancata con un c. 30 Imperiale e recante l’ annullo “piroscafo postale italiano Esperia” del 13.8.1935.
  Requisita dalla Regia Marina italiana il 17.6.1940 ed utilizzata per il trasporto truppe, l’ Esperia che faceva parte di un convoglio fu affondata il 20.8.1941 al largo di Tripoli (Libia) da tre siluri del sommergibile “Inique” mentre trasportava la 101 divisione Trieste. Nell’ incidente morirono 43 soldati italiani e tedeschi.
Terminata la guerra, nel 1949 nei cantieri riuniti dell’ Adriatica di Monfalcone per conto della stessa compagnia di navigazione Adriatica fu costruita una nuova turbonave passeggeri chiamata ESPERIA II. Lo scafo stazzava 9134 tonn., era lungo m. 148,8 e poteva trasportare 1600 passeggeri oltre l’ equipaggio.
L’ Esperia II fu dirottata sulla linea per l’ egitto (Trieste-Venezia-Brindisi-Alessandria-Beirut) che condivideva con la turbonave Ausonia (demolita qualche anno fa in India).
Tutto ciò è testimoniato dal retro della cartolina affrancata con due francobolli egiziani da 17 e 20 mills recanti l’ effige del deposto Re Farouk sovrastampati e annullati in arrivo a Napoli corrisp.ze il 30.3.1954 con annullo a targhetta. 
La nuova Esperia II fu indirettamente coinvolta nella guerra di Suez nel 1956 causata dalla nazionalizzazione del canale da parte dell’ Egitto. La turbonave Esperia infatti nel 1957 trasportò la maggior parte degli italiani costretti a lasciare l’ Egitto se non volevano convertirsi all’ Islam a seguito del diktat del Presidente egiziano Nasser. La storia dell’ Esperia II termina con la demolizione avvenuta nel 1973.
Di recente (2004) il piroscafo Esperia I è ritornato alla ribalta per la testimonianza (riportata dai giornali e dalla Rai) di un ebreo inglese di nome James Hazan che era sull’ Esperia il 10.6.1940. Quel giorno, racconta Hazan, il comandante Cap. Emanuele Stagnaro, pluridecorato al V.M., era in rotta verso Alessandria d’ Egitto quando ricevette il telegramma con l’ ordine di rientrare immediatamente in Italia a seguito dell’ entrata in guerra del nostro paese. Il comandante Stagnaro, secondo l’ Hazan, disattese l’ ordine e fece prima sbarcare i passeggeri (1500 ebrei giunti a Napoli da tutta Europa) a El Meks sobborgo, non controllato dagli inglesi, di Alessandria d’ Egitto per poi fare ritorno a Napoli.
La veridicità di questa storia, quanto meno nella sua reale portata e nei tempi è stata posta in discussione da Sandro Antonimi storico e da Franco Prevato studioso e ex-funzionario della società adriatica e poi della Tirrenia. E’ certamente affrettato parlare di una “Schindler list” all’ italiana in assenza di riscontri più concreti, ma quante storie umane si possono nascondere dietro due insignificanti “annulli” !

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